venerdì 13 maggio 2022

 

 


 

and finally I go....

I go with food for only one day, thinking ill' be back in the evening. But than I keep walking. I pass the “no time to go back” point and enter the forbidden zone. I place the tent at sunset ona stunning view point. I knew it was going to happen and it happened. Camping for 5 days at 4500, only yoga and meditation, walking and washing at the river. Nearly no food, only two spoons of Tzampa flour and a dry plum in the morning, some beaten rice and a sandwich to last for 5 days.

The monsoon clouds try to enter Mustang but the air from tibet kicks them back in an endless seasonal fight that is there since ever and will be there forever. The clouds are stubborn and keep trying to enter every night. Sometimes they are dragons, sometimes they are vessels full of moist, sometimes they are just clouds. I walk with them slowly till the day they finaly break through and become a storm. After a night under the snow and no energy left in my body I go back.

What happened to me and to my body is something I cant write about: happiness, sadness, life and death, silence and visions.

Il'be back.



domenica 17 aprile 2022

 

Urban Conglomerate 

 

I live in a dirty corner of Babylon. at the bottom of the big mountains. The last corner of the city where a bunch of paragliding pilots temporary settles down in the hippy compound for the flying season. Is now the month of April for the Gregorian calendar. Which year is now is something less clear to me: some time ago, around mid winter There was a Gregorian new year with his media coverage. Later, at the early beginning of the spring was Chūnjié and the year of the tiger begun with dragons and drums. And than was The Tibetan Losar with monks and monsters. On the way to the summer with the month of Baisakh arrived Navavarsha with sadus and tablas. We are now entering the year 2079 of the Bikram Sambat, Nepali calendar.

Here In Babylon the year is always in beginning. Depending from the community i stay, my year has many endings and many beginnings. Gregorian, lunar, luni-solar or solar calendar. And at the end the date really does not really matter to me anymore. I follow the good weather traveling around the planet. I go where the season is good there is no end and no beginning in this samsara.

I arrived late in the season in Babylon. My seeking for springtime went out of bearing because of some happenings. But is good to be late. The city is flooded by travelers from al over the world after two years of a strange pandemic blocked everybody at home, the thermals are mellow, the vultures are patient with para-gliders.

Do they understand each other in Babylon ? Who cares. This is the land of joy, the amusement city. they are here to have fun, to reach the apotheosis of pleasure in mortal life. If there is a tower today that's the tourism industry. Adrenaline from extreme sport, pleasure for the body yoga massage and sex, pleasure from food, getting numb for shopping and finally getting stoned. Here all this is for sale, Babylon provide it all, to every race to every nationality.  

And, yes, the tower falls, sometimes, but than resurges again. Sars, Covid, Asian flu, Bird flu. Pandemics periodically tear down the tower, but after one year she is up again, like an immortal dragon who always reborn from ashes.

I am always asking myself were I can stop and build a life, a house, an activity. But the answer never comes. When the question becomes insistent the reaction is always the same, find an airport and take a plane, head to a place were the season is Better. But Babylon has a special place in my roaming: Season after season I always come back.

8.5 kg Backpack, I go to mountains. Some food for a night, the tent, power bank, and a liter of water, the garmin satellite, at this point useless. No solar panel, too heavy and electricity is everywhere now.

Do I bring the laptop ? That would mean endless time out of town, no need to be back here. But that goes up to 9.5 Kg No laptop then... 10 kg is too much... no laptop...I'll be back in Babylon

mercoledì 21 aprile 2021


 

 







GAME LEVEL 2 SCAPPARE DAL ROXY BAR

 

Arrivano ! devo andare. Raccolgo il bucato bagnato, butto tutto nello zaino e via: il fiato corto, devo salire nella foresta prima che mi raggiungano ...


Sono salito tutto il giorno dal Dolpo, ho dormito a 4000 la tenda dura di ghiaccio, appallottolato su me stesso in un freddo boia nel vecchio sacco a pelo che ormai non scalda più, e un po' di tzampa con acqua fredda per colazione. All'alba un aereo mi sorvola sul passo è così basso che sicuramente mi vedono; nella neve, col pannello solare rosso e lo zaino arancione. Forse sull'aereo c'è Sumon che torna a casa per una vescica nel piede. Sono stato un po' brutale ma ha capito che non poteva seguirmi, non con questi ritmi di marcia, non con i checkpoint da evitare. Io qui non ci dovrei essere. Game over per lui io entro nel level 2 il più difficle.

C'è un gruppo di tende arancioni in basso. Army ? no... una spedizione, forse, ma meglio evitare il the con gli inglesi e le guide nepalesi che magari fanno la spia. Nel nulla dell'alpeggio c'è un arco di pietra con una porta ... indicherà una strada no ? Si: 500 metri in giù dritti fra le roccie che anche le capre si cagano addosso, ma per di lì evito la spedizione e le imbarazzanti sfilze di domande. E poi giù veloce, tutto il giorno, prima pioggia e poi, in basso, di nuovo la primavera, i meli fioriti, i rododendri la foresta di bamboo. Voglio arrivare stasera alla terma, corro per 9 ore. Finisco la giornata sdraiato in una vasca di acqua bollente vicino al torrente in fondo a una valle. Ci sono giornate impagabili in questa vita.

    Il marito non mi piace come guarda, è grassoccio e sembra un cinese. Il tipo standard di capetto locale dei monti di tutto il mondo. La moglie è neutra ma neanche lei trasmette granchè di buono ma la terma è impagabile. Sto li al caldo e sto tanto bene che decido di fermarmi e fare un altro bagno per lavarmi bene i capelli domani. Oltre ai vecchi e fratelli vari, tutti ubriachi, c'è Gollum, il fratello piccolo. Coi denti rotti, mastica tabacco e sembra che sputa sangue ogni volta che parla. Strisciante e servizievole insite a chiamarmi Sir, se lo guardo negli occhi non ci trovo niente. Ma parla inglese, solo lui.
 

    Inebetiti bollono un calderone, preparano il roxy la grappa di riso. Sono tutti ubriachi. La mattina passa così fra un bel bucato e una mezza chiacchiera. Per abitudine dico sempre che siamo in tre e che due sono rimasti indietro. In Tibet per sicurezza, qui perchè io da solo non ci potrei essere, è proibito. Ma questi sono insistenti e continuano a chiedere da dove vengo, dove ho lasciato indietro gli amici, quando li ho lasciati. Dissimulo, cambio argomento, abbozzo che li aspetto qui, arriveranno, non so quando. Un po' intontito dal piacere dell'acqua calda e dal pulito del sapone e un po' rassicurato dal fatto che non c'è campo e che non possono comunicare con nessuno dimentico le cautele. Ma c'è qualcosa che non va... il capo scava lentamente ma inesorabilmente con le domande e c'è una strana tensione. Aggredisce Gollum oltre misura per una questione da niente, e Gollum è sempre più nervoso, Non ci faccio molto caso perchè quando fanno la grappa impazziscono, mi è già successo in Tibet di dover scappare da situazioni assurde, follie collettive di intere vallate: Aprile, tempo di distillati, orzo lassù riso qui è sempre la stessa storia. Parlano, parlano, e Gollum non traduce tutto. E a un certo punto mi accorgo che il capo ha un walkie talkie in mano. C'è comunicazione, facendo ponte con altri villaggi chissà dove arrivano. Non bene... Ma sono così intriso di burro di Yak dal Dolpo che se passo le mani nei capelli uno strato di grasso mi copre le mani e sostituisce la crema solare. L'unica fantasia che ho è per il prossimo bagno e per il lavaggio dei capelli, che ho rimandato da ieri.  Ma, mentre cerco il sapone arriva Gollum. È confuso, nervoso, comincia a chiedermi se puo' chiamarmi brother invece che Sir. Poi vuole abbracciarmi, dice che è mio amico, che mi vuole bene, le solite stronzate nepalesi ma questo è troppo appiccicoso, che ropicazzo ! ... mi gira attorno, mi innnervosisce va e viene, boffonchia delle cose incomprensibili tipo “sorry my mistake” “my older brother” “where did you lost your friends ?” “did you pass through Dhule ?” non capisco cosa vuole. Poi scompare per un po'. Di colpo si ripresenta con un libro in mano: mi guarda coi suoi occhi vuoti e rossi di sangue e col dito fa un cerchio intorno all'immagine di un soldato, poi diluisce il gesto con borbottii incomprensibili e balle varie. Ma il messaggio è passato.

    Un brivido mi percorre la schiena e mi viene freddo alle mani. Di fretta raccolgo il bucato fradicio e butto tutto nello zaino: acqua sul saccoapelo e su tutto il resto. Mi metto le scarpe bagnate, faccio segno alla donna che vado, perchè pioverà, e lei fa la faccia di crederci. Pago e parto di fretta. Incrociando il capo gli faccio segno come a dire: “ha chiamato qualcuno eh ?” . Fa finta di non capire. Bastardo. C'è agitazione e gente dall'altra parte del ponte sospeso, tutti sono fuori, aspettano qualcosa. Arrivano. Arrivano i militari. 

Inforco la scalinata di 10.000 gradini che va verso la montagna ma non ho il fiato per farla. Non riesco a salire, mi tremano le gambe. Ci vuole un po' per costringere il corpo a ricordarsi che ieri ero a 5000 e che ce la deve fare a respirare qui a 3000. Nel rilassamento della terma non ho guardato bene la mappa; gran confusione in testa, scappo o mi nascondo ? Il primo impulso è di girare l'angolo quando non mi vedono e scartare nel bosco per nascondermi, ma poi inizio a ragionare: quelli che arrivano da Dhule non mi hanno visto e ho un certo vantaggio, in fondo cammino veloce. Il capo mi ha estorto in che direzione vado, quindi manderanno altri da Pelma per la srada alta e se mi fermo potrebbero tagliarmi la strada più in alto e stringermi fra i due gruppi. Devo stare davanti a tutti e due i gruppi e andare in alto verso i monti. E allora corro, devo raggungere la foresta e poi il passo, i corpo ce la mette tutta, si adatta senza lamentarsi, resiste dimentica mali e lamenti della vita al computer. La cosa peggiore sono i passaggi in campo aperto campo dove potrebbero vedermi quelli che arrivano da di la del ponte.quando non guardo in dietro mi aspetto un grido, una chiamata, non arriva. Mi sbrigo in salita saltando da un sasso all'atro da una parte dura del sentiero all'altro, per non laciare tracce. A Jarlung non c'è nessuno, solo un ragazzo, ci guardiamo storti, farà la spia anche lui ? Sanno che sono passato di qui, al prossimo villaggio non mi deve vedere nessuno. Sbaglio strada, tornando indietro lascio delle belle peste nella direzione sbagliata sperando che seguano quelle e se ne vadano al diavolo. Qualche impronta mi scappa, ma in complesso credo di fare un buon lavoro, è come in un film di indiani, come in un videogame.            Faccio gran fatica a camminare in coppia. I miei ritmi zen con Sumon sono andati a farsi benedire: io mi fermo a lavarmi e lui vuole andare o lui vuole prendere la strada bassa e io la alta e così per fiorni ci inseguiamo seguendo le tracce nella polvere. Funziona, sembra impossibile ma qui si usa ancora guardare se la cacca del cavallo è fresca o secca. O se l'amico è passato prima o dopo la pioggia, o se è andato al monastero al villaggio.        

A Kayam ci sono delle tende arancioni. Sono già arrivati ? Ranger ? pastori ? Spio dall'angolo prima del villaggio, guardando che la mia ombra non si proietti in campo aperto. Mi appiattisco, retrocedo e prendo per il bosco, giù per le vie della legna sotto al villaggio. Sembra tutto tranquillo ma attraversando una mezza radura mi gelo. Il profilo di uomo blu sul crinale mi guarda. Rimango immobile, mi ha visto ? Allunga il braccio poi lo ripiega, poi lo allunga ancora. Saluta ? no. Fa girare la ruota delle preghiere ? no, Fila la lana. Allora magari è un vecchio orbo o magari mi ha visto ma non si scompone. Non mi chiama, la voce sarebbe il casino finale, finchè non mi chiama tutto bene. Ma se mi ha visto riferirà. Lentamente retrocedo inginocciandomi e pian piano scompaio dietro un cespuglio. E via così... inizia a piovere e nel fango diventa difficile non lasciare tracce, ma i militari non arrivano e più faccio strada più mi tranquillizzo. Se mandano qualcuno da Dorpatan potrebbero tagliarmi la strada, ma scommetto che è troppo, non mandano due ranger su a 4500 per fermare un turista impazzito mi aspetteranno di la dal passo al chackpoint, ma io di la dal passo non ci arrivero' mai perchè al passo taglio per gli alpeggi. ho visto un sentiero su google. Confidando nella pigrizia delle guardie, immagino i due poveretti tardo adolescenti baffuti e puzzolenti che in aprile, col gelo fuori, se ne stavano a letto in caserma ad ascotare dal telefonino la stessa canzone hindi per la diecimilionesima volta e a sghignazzare di una donna che non sanno nenanche come è fatta sputando e sctarrando. Arriva il capo e gli dice “urgent mission” andate dormire al passo sotto la neve e aspettate li c'è un illegale nella riserva di caccia. No... difficile, non hanno questa dedizione. Se vengono, vengono da Pelma e mi stanno alle costole. E così mano a mano che corro verso l'alto mi tranquillizzo. Attraverso due villaggi non segnati sulla mappa alla chetichella, in punta di piedi sotto la pioggia. C'è gente ma sono in casa, i cani non mi abbaiano, aspetto una chiamata da dietro le spalle ma non mi chiamano e così accumulo punti verso l'invisibilità. La mappa nepalese degli anni ottanta ne sa molto di più di google e di tutte le app offline del cazzo. Ci sono tutti i sentieri dei pastori che sono li da millennni e che i decoder automatici che disegnano le mappe di oggi cancelleranno per sempre dal mondo del conosciuto. E via così per cinque ore, senza una pausa, coi capelli pieni di burro, un po' di riso schiacciato e un pezzo di cioccolata per merenda.

Piove che dio la manda, il poncho del supermercato Thailandese da 1 euro e di 25 grammi di peso fa il suo dovere dove la north face paklite minimal design da 700 euro non basterebbe che a far vergogna a se stessa. Ma dallo zaino gronda l'acqua del bucato.

E finalmente la foresta. Primaria, potente. Dopo 5 ore di videogame. Sprofondo nella pace eterna del muschio e dei pini. silenzio totale solo il mio cuore che batte e un bamboo che si muove nella brezza. Dopo un po' qualche uccello che si era azzittito al mio arrivo ricomincia a chiedersi se è tutto tranquillo e se è il caso di ricominciare a comunicare. Lo prendo come un benvenuto. E rispondo con qualche fischietto. Silenzio di nuovo, ho preteso troppo.

Una volta qualcuno mi ha chiesto cosa farei se ci fosse una guerra. Gli ho risposto che non me ne frega niente della politica e mi darei alla macchia. Ma ormai sono un po' di anni che ogni tanto mi capita di giocare a questo gioco. Ci sono posti in cui non si puo' entrare se non con guide o spedizioni o dove non si puo' entrare affatto. E io le voglio vedere quelle zone e ci voglio andare da solo e in pace. E così, ogni tanto mi trovo a giocare questo gioco. E, mentre aggiro un villaggio per la via della legna, mentre cammino lungo un torrente per evitare la strada, mentre mi lancio giù per una scarpata saltando da un albero all'altro per evitare un checkpoint o mentre attraverso una radura nella nebbia all'imbrunire, all'ora in cui è finitio il lavoro dei campi e tutti sono a casa, mi chiedo cosa doveva essere per i partigiani muoversi in quel modo, senza possibilità di errore, e con un colpo in testa come alternativa. Forse adesso risponderei che se ci fosse una guerra e se avessi mai delle motivazioni politiche mi proporrei come staffetta in montagna.

Monto la tenda nella foresta, stendo il bucato nella tenda perchè pioverà e crollo a dormire nel gelo. Ma nevica e la mattina è tutto fradicio. Per uscire dalla riserva ho almeno una giornata a 4000 non posso partire tutto bagnato. E' una delle poche volte nella vita in cui mi dico “no, questo è troppo rischioso, se gela o fa burrasca come ieri muoio”. La foresta è bella ma cadono blocchi di neve dagli alberi e la minestra leofilizzata francese high tec / pro xtreme, comprata a Chamonix per un prezzo assurdo è una schifezza immonda e, alla faccia della cucina francese, vale meno della minestra knorr. Mi gonfio come una zampogna, rutti scorregge e mal di pancia, sono ko. Mi trascino con la tenda e tutta la roba fradicia in una radura dove i pastori non mi possono vedere, attacco il pannello solare butto i vestiti su un cespuglio al sole e mi sdraio nell'erba la testa sullo zaino.Imboscato a guardare le nuvole e dormire al sole per un giorno di fila era una cosa che non avevo mai provato. Il tempo ... il tempo di fare certe cose ... I pastori non passano e non mi vedono... solo un cane mi vede, si spaventa, abbozza due abbaii terrorizzati e poi pensa bene di lasciar perdere perchè in fondo non sono affari suoi e chi glielo fa fare. Verso le 4 col vento che porta via il fumo accendo un fuocherello, bollisco dei nooddles cinesi, misti a tzampa e miglio comprato nel Dolpo e un po di riso schiacciato, meglio della merda francese (putaine !). E' il mio utimo pasto serio. 


Parto presto giro largo attorno alle baracche dei pastori, non mi vedono. Risalgo a 4000 e via ! Un traverso fra gli alpeggi in quota, fantastico. Una delle più belle viste al mondo di cui godo solo io e pochi altri mi porta oltre dorpatan, oltre la sede centrale dei ranger. All'imbrunire, aggiro l'ultimo villaggio camminando lungo il fiume e lungo le radure, dovrebbe esserci il checkpoint, ma tutto sembra vuoto, fantasma. Rientro verso la strada. Ressicurato e coglione sbuco da un cespuglio e metto il piede sulla strada. Un uomo verde militare mi si para davanti 30 metri più in basso nella semi oscurità. Beccato ! Coglione !! Facciofinta i non vederlo e continuo a camminare. Game over, mi preparo a un alt, a un viaggio a kathmndu al fermo alla multa. Attraversiamo tutto il villaggio io davanti lui dietro in silenzio l'alt non arriva. Una donna mi guarda abbozzo un namaste da cui è chiaro che non mi fermero' a parlare e tiro dritto con lui alle spalle. Si avvicina lentamente. Dice qualcosa che non capisco. Grugnisco qulcosa in risposta. “were are ytou from ?” “italy” svolta nel cortile di casa e se ne va. Phew !!! tiro dritto nel buio, con la luna fino a esaurimento generale, apro la mappa, sono fuori, il villaggio è fuori dalla riserva, non era un militare o se lo era io non ero più cazzi suoi.

Il giorno dopo scendo in valle fra i rododendri i campi col grano, stanco, bagnato, felice.

Un autobus mi porta via dalle montgne e da quella purezza che sta li da millenni, in equilibrio con se stessa, con l'uomo con gli animali. Una strada appena tagliata nella roccia mi scaraventa in nell'epoca della scavatrice, quell'epoca in cui chi abitava in montagna si trova di colpo immmerso in una nuvola di polvere. Visi corrucciati si coprono con veli sporchi al passaggio dell'autobus, una bambina bagnata tira l'acqua addosso alla sua amica. La polvere la ricopre di sorpresa lasciandola pietrificata come fosse di cemento con lo schifo stampato in volto. Vecchi scatarrano e bestemmiano malattie mai conosciute prima, orti ricoperti di polvere, case piene di polvere, il grano steso a seccare nella polvere. Il dalbat che scricchiola sui denti e sa di polvere: arriva lo sviluppo. Ma così è. I giovani vogliono la moto.

E poi sempre più giù la strada si asfalta il cemento inonda. Baraccopoli di fondovalle orrende, il mondo dei primi camionisti, delle puttane, dei biliardo sotto la lamiera, del fango sporco di olio dei motori, il rumore del martello pneumatico. L'inquinamento. Ma così è e la strada si polpola di moto, ragazzotti coi capelli tinti con figa in tiro a bordo. E la sera, un tassista con lo slade al dito, come fosse un pilota di rally, mi porta a Pokhara, che di notte mi si svela metropoli ormai infinita, mai notata finora neanche dall'alto, dal parapendio. Incredibile cosa è diventata in pochi anni. Ma l'uomo vuole questo, vuole la metropoli, la moto, il cemento, il cancro.

Sono invecchiato: quando ho iniziato a camminare ho pensato che era l'ultima volta. Ma, poi, ogni volta che ricomincio a camminare il corpo rinasce. E si ricomincia a vivere. Wow ! che trip !!! devo toranre su.

E. Si, mi hanno denunciato. Magari in cambio gli avranno sequestrato il roxi, peggio per loro oppure avranno avuto qualche favore in cambio. Rido fra i baffi delle mie compagne di yoga estasiate da questo N.E.P.A.L. “Never Ending Peace And Love” rido dell'hippye tedesco scalzo che qui trova tutto Namastè e spiritualità che al suo paese non trova. Sono tutte balle. I Nepalesi sono furbi, interessati, e ricchi di sfumature. Quella gentilezza e spiritualità è una semplificazione di noi occidentali che diamo peso di verità a quello che ci raccontano. Dietro il velo c'è un altro mondo, duro e scaltro.

Il mio facebook ? Ashish-babal mi dice il fratello del monaco che mi ospita prima del passo per uscire dal Dolpo. Ahh .... mi pareva .... C'èra qualcosa che non mi tornava in tutte le menate sulla sua cultura locale video di monaci e pretese di appartenenza e di spiritualità che mi stava sbolognando da ore, e non capivo da dove venivano i soldi per la casa nuova che stava costruendo se lui nei campi non lavora. “Ah” gli dico “allora è questo quello che fai: ashis ?” Mi risponde con un'occhiata. Poi ci pensa un millesimo di secondo e mi dice, “mi sono sbagliato, il nome facebook è Ashish-babol” ...

Non c'è nessun Ashish-babol su facebook. Scomparso, dileguato nelle nebbie del Dolpo insieme alle sue balle sulla cultura locale, insieme al suo campo di charas, ai suoi traffici mafiosi, insieme alla vicina di casa che vende le figlie a tutto il villaggio, insieme a quello che ha spaccato i denti di gollum. Dileguato, dileguato nell'inferno. 


Ogni volta che sfioro quel velo intavedo l'abisso dall'altra parte. Vertigini e mal di testa, ma anche fascino. E' così fin dalla prima volta che sono arrivato qui.


sabato 26 dicembre 2020


 

mercoledì 23 dicembre 2020

 Colombia

 ...

...

 

martedì 7 aprile 2020

 2020 X-Nepal Vol biv
with Geoff

 more details to come



giovedì 2 aprile 2020



wake up people, they are fucking us

lunedì 23 marzo 2020



 



Finally I love this feeling, the last airplane is leaving and I remain here
in the last days it has been an endless turnover of people in hurry to decide what to do
I felt a lot of pressure, and I reacted with a kind of lethargy, inability of deciding anything
I got lazy. Don't want to go through airports, don't want to be jailed in my home in italy , and for how long than ?
Making a medical certificate to go to Thailand ? Apply for a chinese visa and quarantine there ?
I am just postponing decisions. Yesterday I listened to the news and I got sick
I went out and made a permit for Annapurna trek... but who knows … will I go ?
One week ago coming back from a XNepal Vol biv I wrote this:

A sunny day in pokhara is enough, now I can die
My life is here on this bed full of my backpack stuff
emptied for cleaning after 10 days of mountain and and country
the best part of my life is here
on this terrace
drying in the sun, the tent the sleeping bag, the clean clothes
a shower with the backpack
the glider waiting to be fixed
Sun
Springtime
the Nepali Saturday
the washing day

giovedì 5 dicembre 2019

THE CHINESE ARE POLLUTING US 
MORALE 

 

WORLD POLLUTION MAP
model based on how the pollution travels around carried by streams.


So ... after three days spent on the internet did i get an answer ? Is the Swiss liter of milk clean and sustainable ? Clean is clean: pure like spring water in paradise. Being up there in the alps and being washed every day by valley winds Switzerland gets no pollution.

Is it sustainable ? does it give back the energy it take ? Is it worth ?
I miss the numbers to say but something I can say...

life expectancy reduction because of pollution


I am a paraglider pilot, I collect landscapes. Today is a fly day but I am lazy. After watching the others disappearing in the clouds I top land on a green grassy field lost somewhere at the footstep of the Himalayas. I lay in the sun being happy of doing nothing like a cat does in the sun. And than of course I start thinking. There's a mass of fog far down in the Haryana plane, some days is far some days it floods our valley and arrives to the sacred mountains. In that days unhappy pilots sit in the bar chatting about western air masses coming from the Mediterranean, unhappy gods, sfiga, or just bad weather. Others say is pollution. I was skeptical but one day I was sick and I started roaming the internet looking for maps.
People living at the footstep of the Himalayas have 4 years life expectancy reduction because of intense pollution carried from somewhere else, Nepal the same ! my beloved second home ! a country with no economy no industries, nothing, only farmers that live with 3 us per day and one cow for family if they are lucky.
Germany 0.1, France 0,1, USA 0.1, while Switzerland has 0 year reduction in life expectancy.  

From korchon top landing at sunset

 
At the end of the story what happens at sunset ? Me as usual I become nostalgic I take off and go for a beer at landing. The Swiss family tired but happy finally sits down around the table to have a big polenta and to enjoy the liter of milk they produced. The energy they burned produces a scary sunset framed by black and red clouds in Hebey, China. Xiao May young assembly chain employee in a Swiss owned tractor factory walks home asking herself if that cloud is a friendly dragon that will bless her child or not. Somebody In Congo start coughing. And just 100 km away from the Swiss border, in a small village near Milan in the foggy Italian Po valley la Signora Paola start having some trouble to read correctly.
She goes to doctor and doctor say “thyroid, we dunno exactly what is the problem but is becoming pandemic here since a few years” “we suppose is the pollution coming from china”

WAR !!! what can la Signora Giovanna do ? declare war to China of course

Morale

Next time, before starting blaming china have a look at your garage , what's inside ?

mercoledì 4 dicembre 2019

THE CHINESE ARE POLLUTING US part 2


This chart is nice ! The map colors become opposite !


energy consumption per capita vs pollution

If i think that the single man is responsible for the world ...
if i think that when i use energy i produce pollution somewhere
if i think that everything is connected, so the pollution that i produce will not necessarily come out from my garden but from somewhere else in the world 
Than i have to use another chart not the weather map

Energy consumption per capita this chart shows a completely different landscape than the weather map

The big predator in this world appears to be a person located in (after trinidad and tobago. what dey do down there ?!! hahaha !! : )) ) of course the United States of America followed by The Emirates, some EU members like Germany and France (Switzerland is somewhere there) . My Italy is in the middle of the list.
But the Big surprise is China. It is further back. They work a lot down there but they use no energy. So... all that black smoke over north china is not because of them (but they breath it).

Lying on the grass under a beauty full summer sky i start laughing. I meet a lot of people at take offs and in my memory the big predator guy is usually the same that complains more about China pollution. The guys i met that had the longest finger to point out other's people mistakes were from: Germany first, Europe First, and the Uncle Sam boys first.


Reading the chart i started feeling a bit guilty about me using more energy than some slim guy eating rice and working in the field somewhere in SE Asia. I got used of being richer than others and i can easily ignore it or justify it but... energy is a limited resource in this world...
And, at sunset, when my thoughts tends to become negatives finally i get mad and cannot not sleep good: Why do this big guys in north America and north Europe has to take all the energy for them ? What a fuck ! that energy is also mine !!

Is this the same feeling that the Se Asia slim guy has when he look at me ? Is not a friendly feeling indeed.









martedì 3 dicembre 2019


THE CHINESE ARE POLLUTING US
Are there comparative studies that calculate the energy of our daly life processes ? 




This question is becoming obsessive in my life and i find no answers.
How much energy is needed to produce one liter of milk ? And how much energy is needed to produce a liter of milk in Switzerland and how much in China ?

It is a no fly day, the glider is resting in the van. I am in Switzerland the country that I, like many others, consider an environmental friendly paradise, were everything works in the best possible way compared to the rest of the world.
I am lying in the grass in the sun enjoying the landscape of the alps and the marvelous countryside. Everything is clean here, urban development is a fantastic equilibrium between nature and development. I always dream to move to Switzerland.
I enjoy the sun and I observe. There is a farmer family harvesting the grass, it is an enchanting spectacle to see them working. The guy is running a mini tractor to cut the grass. The tractor is fantastic design: it looks like a hybrid between a quad, a snow cat, and a 4wd: amazing piece of technology. And the garage is full of beautiful tools to be applied on it: plows, seeders, manure sprayers, every step of the grass production process is managed by a sophisticated machine. The man drives up and down the field while the family is refining the cut with gasoline bush cutters 4 people 4 cutters.
When they finish cutting the man applies an automatic rake to the tractor and start driving up and down the field again to collect the grass. At the same time the rest of the family goes in the garage and comes out with high pressure gasoline air blowers, one per person, and start walking up and down the field driving the grass in the air. They are happy in the sun and enjoy the power of the air, i'd like to join them. The blond children play with old wooden rakes dressed up in white revival edelweiss mode. They do a lot of noise indeed, but they enjoy a lot the open air and take photos. Finally They stop for tea. Nice ! Fo me they reached a perfect balance between tradition and modernism farming age and industrial comfort. It is a perfect post-modern / neo-romantic picturesque scene.
After tea, for the second round, another machine comes out from the box. After having installed the grass packing machine the tractor start running up and down the field again. Mama helps by hand, children helps by hand. Tractor has proximity sensors for safety, they are not in danger.
After packing the tractor gets a fork to carry the grass packs to the storage and starts running up and down the field. At the storage there is an electric crane (i should say this the first electric device i see in the day) that moves the grass into the box, this is a small box but the crane is amazing: it is yellow. Built like a harbor container crane it can deliver the packed grass exactly in the desired spot of the storage. While I enjoy the sun lying in the grass and watching the Swiss clouds i start dreaming if it the storage and the crane are computer managed.

I get nostalgic at sunset and as the day fades doubts and thoughts start roaming in my mind untill, at the end of the day the the old question takes the lead again: Is this one liter of pure Swiss milk really sustainable as I imagine when i go to buy the swiss chocolate ? Is it really healthy after all this job and energy are spent to make it ?
How much energy to design this machines how many employee, (how many consumers) worked on it ? how many design company ? how many computers, how many steel factories, how many machinery factories... distributors, marketing company, computers, chemicals, gasoline ecc... ecc.... how much work to build the machines ?
And is not finished: the cow stable is masterpiece of high tech wood/concrete architecture where solar panels and every kind of “sustainable” hi-technology are integrated. It looks like a brand new design studio loft but in-fact is just a cow shelter, how much did it cost in terms of energy ? will it pay it back ?
And what do the cow eats ? Is the chemical industry involved sometime ? There are other production chains that would have to be investigated to answer how much energy is used to rise the crops to grow the cows, take the milk out send it to depuration station, packaging delivery ecc... eccc...
Finally how much energy is needed to produce the liter of milk ? And: does my body gets back the spent energy when i drink the milk ? Is it worth in therms of the whole world energy balance ?

Here is so clean Man ! but this machines are mainly made in China and in china they need energy to produce them. In August a Swiss farmer family harvest the grass in a sunny day up there in paradise and suddenly a big black smoke grows up somewhere in China and start covering the sky of a industrial city. Driven back by the trade winds the carbon cloud pollutes all of us. The swiss farmers, Me in the Italian Po valley, or a guy in the German Ruhr. I think that this is called Gaia effect. Everything on our old mother earth is connected.



Many times, In no fly days in China, i slept in the sun like i do here in switzerland. The Chinese farmer are happy like the Swiss ones. Still they use no machine, everything in the field is done by hand, in silence. I can hear them chatting and joking from far away. The cow eats the grass from the field roaming around with pigs and chickens, it has no shelter. Lying in the grass, looking up at the Yunnan skies full of white cumulus i argue that the liter of milk made here uses more or less 0 “industrial” energy.
But at sunset, when i get nostalgic, i start thinking about what would happen if all this Chinese farmers would start dreaming to collect the grass with a high pressure gasoline air blower, buy farming machines and dream to have, one day in life, maybe before retirement, a computer operated storage system for the grass ? At that point we would be all really FUCKED UP.

Swiss bank UBS is a main market mover in this world. Is one of the big ones that move the big games in the world... I recently read a report from Them: They suggest to invest in the development of industrialized agriculture development in China.

I think THAT is the end of the game. Any investment bank in the west wants a piece of that market and every western bank in this world is investing on “developing nations people getting fat”... ice creams, food chemicals, and finally medicines to cure them when they will get sick because too fat. I talk about Switzerland only because a Swiss post on facebook helped me to connect different ideas that were roaming around in disorder in my brain. Nothing against Switzerland because what i say as to be intended for all of Us: Me (consumer and private investor), Europe and the “West” all.

Blaming China is just a political game. Useless propaganda to avoid taking responsibility. Is a way of thinking that leads to self destruction. My idea is that somebody somewhere has to stop the system. And the only one that can do that is Me, in my everyday life. Others possibly will follow. Chinese are loyal brothers to me. They admire me in everything I do. I am their dreams factory, their lifestyle model. I am also the old brother that made most of the mistakes. They see the mistakes and they are working hard on sustainability. We know very little about. Like them are many of the developing nations. It is my responsibility to invent really sustainable solutions and build examples. But I am am not doing it AT ALL. The links between actions across the world and the energy balance involved in the processes has to be taken into account for decision making in everyday life. But I am totally ignorant about this, I don't have this tools and I miss Them.

martedì 19 novembre 2019



I will die in November
possibly in Ferrara
Nella pioggia, nell'umido, al centro di una bassa pressione, in un pantano di rane invernali incastrate fra scirocco e maestrale. Morirò di reumatismi.
Ogni maglione che tiro fuori dall'armadio lo dovro' poi lavare piegare riporre prima di partire.
La tazza arancione, mia unica vettovaglia del furgone si è spostata in cucina con la borsa del cibo e dovrànno ritornare nel furgone quando partirò. Il furgone dopo le pulizie d'autunno non è più se stesso, un cumulo di roba pulita e inutilizzzabile per dormire.
Ogni giorno che passa lo stare crea nuovi oggetti che dovro' riporre riordinare, smaltire se mai riusciro' a ripartire. Una sempre più improbabile partenza si appesantisce ogni giorno che sto. Stare crea stanzialità. Più si sta più le mansioni dello stare si accumulano e saranno sempre più difficili da interrompere.
Il più grande peso della partenza è chiudere le attività create dallo stare, chiudere le routines, riporre gli oggetti, passare da uno stato di uso a uno stato di stand by /abbandono di ciò che lasciamo a casa. Impostare un freezing di tutto ciò che lasciamo partendo è un lavoro bestiale come è bestiale riaprire tutto al ritorno. Tutte le paure legate al cambiamento si concentrano nel pensare a quel momento. E' per questo che la maggior parte degli esseri viventi non partono. Lo stress pre partenza

Lo zaino pero' non l'ho disfatto. questa volta no. sta li , dopo l'india, con l'alpina 3 e il kolibrì pronti per ripatire.
Un sacco riposto dentro un sacco arancione, colore emergenza, in bella vista  in luogo accessibile in attesa di quel momento di rottura in cui « basta bisogna che vado o qui ci lascio le penne » avvelenato da cappuccini pastine televisione computer sedentarietà e malumore. Se avro' le ultime forze prenotero' un aereo appena in tempo per scappare dai i vermi del pantano.

domenica 20 ottobre 2019


 Fungimata Lake Vol Biv
photos from Geoff






What about last summer ?

Lots of comps, lots. I wanted to do it, i wanted to learn and possibly win. I like the competition feeling. But after a summer of crazy driving up and down through Europe i get not great results in comps and at the end of the day I remember nearly nothing of comp flights just some disconnected spots of memory. The human environment is awful and the daly routine is terrible: waiting for the bus waiting at take off, briefing discussions, shower and beer, a lot of stress, looks like to be at office. I'll probably give up or reduce a lot.
Nice moments were there, in Tolmin, in Spain and with friends. images are still roaming around in my mind but emotions in flight are from cross-country. Some summer 2019 flights will always remain in my memory. This year was a step forward


St andre to Chamonix in vol biv in May: a lot of mistakes a lot of hiking and finally a big flight.



Mt Blanc circuit and top in June


Castelluccio in August


This kind of things will remain in my body for years, possibly forever if i will ever get another life. they become part of me. Long ago i gave up with camera and video deciding to live just in present but some footage in some moments i really need to do. 
In October i set up the light equipment again. i think thats' the right track to go for me. 
a special thanks to Alpina best glider i ever had