Zaino,
Epilogo
Kunming,
French Caffè 2016 01 15
qui,
dopo tanti anni
ancora
una volta, aspetto di andare all'aeroporto.
Torno.
Verso
un paese che non è mio, dove ho mille cose inutili di cui occuparmi
che non servono che mi hanno riempito la vita e continuano a rubarmi
giorni e tempo
torno
verso l'inverno.
ho
45 anni invecchio: male di qua e male di la
sono
mali da ansia, da cose e relazioni inutili, accumulate.
Torno
senza apparente motivo.
Non
sono atterrato stabilmente in cina nonostante tutti questi anni. Mi
ha attratto, ma da questo a fermarmi, imparare la lingua, e diventare
parte di un mondo ce ne passa. L'idea di avere dei vicini mi sembra
ormai uno scherzo. E se è vero, come dice lo studio di harward, che
le buone relazioni rendono la vita migliore e più lunga, non vivro'
molto.
Ma
torno, in fondo, per un motivi più banali: una giornata di shopping
di troppo e lo zaino è diventato enorme e non posso continuare a
spedire pacchi a Manfredi. E poi ho fatto l'errore di comprare un
biglietto di ritorno poco flessibile un mese fa in vietnam.
torno
per stanchezza, ramingo impigrito, ma con l'idea di ripartire almeno
con la fantasia di farlo.
Lo
zaino piccolo è impazzito.
Ho
provato la bellezza del vivere in tenda nei monti, nella natura, da
solo, lontano dalle pulci dei villaggi e sto ricominciando a volare.
Ma
un parapendio e una tenda non ci stanno
neanche
un parapendio senza tenda ci sta.
Non
ci sta neanche quell'amaca che serve ai tropici.
torno
per troppo peso
Devo
rielaborare tutto, rinunciare al computer al deodorante a tante altre
cose.
Ho
bisogno di uno zaino fatto apposta
torno
con l'idea di farmelo.
Forse
un sogno impossibile.
Il
problema del viaggiare in fondo è il cibo: la cucina in quanto
spazio e oggetti è l'antitesi del nomadismo.