Senza peso
Walking meditation
Sitting meditation powerfull tool, but walking meditation che palle !! From Zen temples to Anapanasati retreats I found myself walking around in a temple, moving slow like a zombie able only to look around with malcelata ironia tutti questi personaggi concentrati sulle proprie sensazioni interne.
But … Real walking, up high, IS meditation ….
Un'espirazione soffia via un pensiero e il vento se lo porta lontano sfasciandolo
Un'inspirazione carica una cartilagine per fare un passo
Un'espirazione soffia su un muscolo teso e lo scioglie
Lui, quello che pensa, abbozza un nuovo pensiero ma un soffio se lo porta via, troppo peso il pensiero quassu'
Dove metto il prossimo piede ?
Passo, respiro. Passo, respiro
Se mi distraggo da questa routine il passo diventa faticoso, l'equilibrio si perde, il corpo si tende, si stanca , inizio a ansimare.
Passo, respiro. Passo, respiro
Senza fermarmi disegno linee di massima efficienza in salita fra I montarozzi del falsopiano.
All'inzio non è un pensare è più un guardare un abbozzare fra un respiro e l'altro, è un intuire una direzione, farsi trasportare fra sensazioni e sguardi lungo quella traccia vaga ma un po' più gialla che l'uomo ha sedimentato fra le centinaia disegnate da milioni di capre in migliaia anni. è un' intuire qualcosa fra i piccoli su e giù e traversi disegnati da un'interminabile, epocale lotta fra capra e ginepri. Incapaci le capre a seguire la via più efficiente ? Stupido come una capra ? o forse hanno altri affari in corso più importanti del seguire una via ?
Inciampo, inceppo, una contrazione all'inguine e un male al ginocchio strappano via il film delle capre e dei dei ginepri e tutta la filosofia che quello che Quello che pensa ci sta costruendo attorno. E il vento se li porta via insieme a una mezza bestemmia. Il guardare è diventato pensiero l'intuire è diventato pensiero e il pensiero ha affaticato il corpo.
Mi accascio su una roccia, trovo questo foglietto, prendo qualche nota, sosta di acclimatazione e,
Reset
Passo, respiro.
Passo, respiro
Un'inspirazione carica una gamba per passare un gradino, un'espirazione libera lo spazio a un muscolo per fare un passo.
Passo, respiro. Passo, respiro
Con l'aria che lascia il mio corpo il vento lentamente si porta via Kyp, pezzi di emozioni , pezzi di amore.
Le mani cadono giù pesanti, tensioni residue nelle dita cedono al gioco dell'equilibrio, blocchi fisici antichi danno forfait arrendendosi alla fatica e al respiro successivo. Una shavasana in movimento respirare su una parte del corpo, percepire ogni parte del corpo. respirare sul sul muscolo stanco
Passo, respiro. Passo, respiro.
bolle di sapone piene i fantasie, strappate dal vento, liberano rassicuranti efflufi di adrenalina, caffeina e false illusioni. La concentrazione sul respiro prevale, Il peso del passo prevale, l'equilibrio prevale.
Lasciare andare, Surrender.
Passo, respiro. Passo, respiro. Sguardo, respiro
Una tensione improvvisa, arriva da lontano: l'abitudine a non cedere la guardia nelle liti con qualche testa di cazzo dall'altra parte del mondo mi irrigidisce. mi ci vuole un affanno penoso per capire che quei fantasmi sono li con me a rendermi penoso il movimento, e mi ci vuole uno sforzo da nuotatore a soffiarli fuori.
Se ne vanno gridando nel vento. Come demoni neri. Inseguiti dalle preghiere bianche lette dal vento dalle bandiere tibetane stracciate dalle raffiche del Mustang.
Passo, respiro, equilibrio, passo respiro, un altro passo.
Passo, respiro. Passo, respiro.
Un leggero formicolio piacevole sale nella schiena, qualcosa si allenta, si sblocca.
Sofferente corpo, costretto a lasciare andare tutto per potersi muovere: pensieri, tensioni residue.
Man mano che salgo diventa leggero. Una scarica di adrenalina piacevole lungo la spina dorsale su, su fin nel cervello, Volare.
Passo, respiro. Passo, respiro.
Le tensioni come peso nello zaino, devo aggiungere un paragrafo al mio eterno libro
Passo, respiro. Passo, respiro.
Una macchia verde nel deserto di sassi. Sorgente ? Si ! Un filo d'acqua !
Sharp turn NW, efficency line redraw, (abbozzato)
2 kg of water in backpack. Mettere via il foglietto, buttarsi lo zaino in spalla , redraw efficency line on slope, piede ben appoggiato;
Passo respiro. Rallentare sugli aumenti di pendenza. Come Yoga il respiro accompagna il movimento, non si oppone. Allungare il passo sui falsipiani.
Rilassato nel cappuccio, mi lascio trasportare in su da questo gioco,
Passo, respiro. Passo, respiro.
Lentamente, le strade di capre prendono per un lungo traverso, pop up di vaghi pensieri, poi incursione di pensieri tumultuosi, in fine ossessivi. Il passo squilibrato, incespica. Un male all'anca, un piede scivola su un sasso.
Ok ! I Got it ! Reset !
Un respiro, uno sguardo in alto; reset course line, evitare I passaggi esposti al vento. Go
Passo, respiro. Passo, respiro.
Provvedere al corpo sufficiente ossigeno perché sia riposato nel ciclo di due passi.
Niente soste, troppa fatica fermarsi togliere lo zaino ripartire, freddo caldo. Niente soste, trovare un ritmo, e una direzione che permetta di spegnere il cervello: trance riposante fatto di movimento e respiro, vento, caldo, freddo, sole visioni.
Uno strappo di corsa nel vento troppo forte sul passo. Senza fiato butto due sassi sul Chorten cercando di raddrizzare il palo con le bandiere tirato giù dall'inverno. gli altri che passeranno faranno come me ognuno gli darà un colpo di fretta, nel vento, a fine stagione sarà su di nuovo.
Col fiatone mi butto nel sottovento del passo, Mustang ! di nuovo Mustang !
Sosta, giacca, berretto, guanti. Salire ancora trovare la via degli alpeggi,
vento,
Passo, respiro. Passo, respiro.
Salire ancora, al Chorten che non c'è sulla mappa, prendere la via delle capre, la diretta.
Passo, respiro. Passo, respiro.
Al caldo sotto il cappuccio, grande senso di protezione, la mente spenta, in pace. Fuori il delirio del vento. Sole e visioni di montagne e deserti
Visioni di passi, posizioni di piedi ,
Passaggi di equilibrio, spostamenti di peso
Passo, respiro. Passo, respiro.
Guadagno altezza contento, il sentiero si allontana in basso, un po' di orgoglio, bravo Bibo.
Passo, respiro. Passo, respiro.
Una tensione alla caviglia su un passaggio difficile, un abbozzo di vertigini, il respiro si tende: ripido, ho tagliato troppo alto, scendere ? troppo tardi
Passo respiro, passo teso respiro teso
Abbozzi di pensieri proliferano fra un passo e un respiro
“Tornare qui”, “venire a morire qui”, “si ma come ci arrivo a morire qui da vecchio ?”
Il corpo inizia a rifiutare il peso che le fantasie gli impongono, cerca di sputarli fuori, vorrebbe concentrarsi sull'equilibrio, sul respiro, e finalmente il vento me li strappa e se li porta giu' nei rotori di sottovento, fra i fischi dei gracchi giù in fondo nella valle lontana.
Se li porta, si, ma c'è del nero in giro e i gracchi che mi passano vicini in picchiata mi danno le vertigini. Sentiero da capre sul ripido, vaga sensazione di pericolo.
Piccolo chorten, salto una sosta in piano, mi fermo sul ripido scivoloso, e scrivere è tensione. Non bene, che cazzo faccio ? ma salgo, e un vago orgoglio mi scalda.
Riparto: direzione, passo, respiro. Il corpo, come in monastero zen, un sacco vuoto, cadente, solo la struttura utile lo sostiene, forte, lavora, respira. Il resto abbandonato, la mente abbandonata.
Passo, respiro.
Passo, respiro.
Incontro chorten sempre più piccoli e dopo un po' mi trovo davanti a un muro dove solo le capre possono andare.
Due opzioni: salire e scavallare su sentieri da capre, forse di notte, forse a 4500 o scendere e bruciare in una gola di pietra quei complimenti a me stesso che mi hanno guidato quassù.
Inevitabile scelta: andare giù con i pensieri che si accavallano alla discesa sui sassi nel fondo della gola; il corpo: male dappertutto. Rabbia, tensione. Affanculo il respiro, Cosa cazzo fai Bibo a 54 anni sempre per I sentieri delle capre !
Il superego (come lo chiamano I buddisti ? ancora non l'ho capito) mi ha tirato una bella trappola. Walking meditation destroyed. E adesso è tutta pena perché c'è ancora tanta strada e il sole tramonta.
Sosta di commiserazione, una contrazione di tristezza nel diaframma, tirarsi lo zaino in spalla co un lamento e via, con infinita pazienza serale:
Passo, respiro. Passo, respiro.
gestire il male alle articolazioni, respirarci sopra, riposarsi nel ciclo del passo,
Passo, respiro. Passo, respiro.
Respirare via l'arrabbiatura.
Passo respiro...
Cerco di ritrovare un ritmo ma non riesco a lasciare andare nel vento del tramonto i pensieri che mi dicono, Hubris ! Coglione ! Hai dato ascolto all'Ego, invece di fermarti a guardare la carta.
E non riesco a lasciare andare nel vento la rivelazione che probabimente anche questo foglietto mi ha tirato in trappola: lo scrivere, il fissare, mi hanno distratto.
L' immortalare, il duplicare un'esperienza invece di viverla interamente e lasciarla andare, via persa per sempre nel passato.
Senza peso