sabato 16 aprile 2016


stasi

fino a tre mesi fa avevo un'unica, perenne domanda in testa: dove cazzo vado, domanda ossessiva, al limite del panico.
E' andato avanti cosi' un paio d'anni, o forse tre. intervallato da due barche e mezza e attività varie.
due anni in cui i miei siti preferiti sono stati agoda, booking.com e skiscanner.
un perenne cambiare albergo e cambiare paese. Tre giorni a bangkok una settimana a bali, Saigon in attesa di un visto per la cina, giappone, birmania ... ...
Mi si è cancellato il tracking ma era degno di un rappresentante internazionale di balsamo di tigre.
giornate passate nel nulla, su un letto di albergo svegliandomi tardi o su un'amaca o da turista.

Adesso sono qui. In un campeggio, in un furgone, in Andalusia. Volo, ho un'attività attorno a cui ruoterà piu' o meno tutto fino a quando come da cicli precedenti mi stufero'. Mi ci sono ancorato come ci si ancora al nucleo di una termica e ci giro dentro, stretto finchè continua asalire. In qualche modo mi ha salvato, per ora, almeno, finchè sale.

Ci sono questi posti dove personaggi si fermano: due anni fa' Porto pollenza un rifugio naturale per vecchi marinai oggi il fuoco la sera al campeggio del civa ad Algodonales ritrovo di volatori che non hanno altro da fare nella vita.
Diventano delle piccole comunità. Non che siano posti particolari ma c'è dell'umanità che si è fermata lì, e ci si arena volentieri, c'è tranquillità, un ristorante. La gente viene sta e se ne va alcuni sono ormai stanziali.

Sto cucendo uno zaino che includa il parapendio, Con l'idea di ripartire per le montagne dell'asia e con il desiderio, poco chiaro, di qualcos'altro.